martedì 1 maggio 2018

IL DEFAULT MORALE

Viviamo in un paese che è al 62° posto mondiale per libertà di stampa, da 5 anni non abbiamo un governo eletto democraticamente e oggi, a quasi 60 giorni dalle tanto agognate elezioni, siamo vicini ad avere un governo quanto ad andare sulla Luna…abbiamo una disoccupazione giovanile al 31,2% (persino il Portogallo è messo meglio…), un potere d’acquisto che è sceso in modo drammatico dagli anni ’60 ad oggi fino ad
arrivare a soglie preoccupanti, un mondo del lavoro fatto di contratti capestro e stipendi al ribasso al limite di una nuova schiavitù, una pressione fiscale che arriva al 63% a fronte di servizi sempre meno ricchi ed efficienti, un sistema scolastico sempre più in difficoltà…le strade delle nostre città sono zeppe di buche e crateri, più o meno ogni comune lotta quotidianamente contro la questione dei rifiuti (che ancora non hanno un vero e proprio progetto economico-politico di gestione virtuosa a livello nazionale…), siamo ricoperti da discariche più o meno abusive e quotidianamente emergono notizie di smaltimenti criminali di rifiuti tossici o nocivi…
Abbiamo le strade piene di Schiave del Sesso, le piazze zeppe di “barboni”, una questione immigrazione complessissima da risolvere, un esercito di ragazzini senza futuro e senza speranza, una proliferazione di dipendenze (da droghe, alcool, ma anche dal gioco d’azzardo…) che nemmeno negli anni dei figli dei fiori…siamo il paese dove una Trattativa tra lo Stato e la Mafia ha aperto una lunga stagione politica eliminando senza troppi problemi grandi uomini di Stato, dove le sentenze che confermano che la nascita di un partito politico è avvenuta in ambienti mafiosi scivolano via senza lasciar tracce invece di scatenare proteste e cortei…siamo il Paese che non vuole trovare la Verità sulla morte dei suoi onesti cittadini che hanno avuto la sfortuna di trovarsi a Portella Della Ginestra, sull’aereo di Ustica, sul Rapido 904, sotto l’ondata del Vajont, nella Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana…
Siamo tutto questo e molto altro, un Paese fatto di bellezze e contraddizioni, un capolavoro della natura che stiamo scempiando ogni giorno…abbiamo un territorio quasi interamente a rischio sismico e senza una regolamentazione riguardo ad un’edilizia che sappia mettere in sicurezza le persone, città dove ad ogni scroscio di pioggia si contano i danni e le vittime, di fiumi inquinati e di mari trasformati in discariche…
Siamo un Paese di millenni d’Arte che non sappiamo gestire, con i resti di Pompei ridotti a ruderi pericolanti, i Fori Imperiali di Roma sempre più decrepiti, musei a prezzi esorbitanti e poco accoglienti, investimenti in cultura sempre più striminziti, un popolo di cittadini che non legge più, un parco spiagge in mano a concessionari che pensano solo a guadagnare e non alla cura della natura a loro affidata…
 
Abbiamo la Terra dei Fuochi, la scottante situazione dell’ILVA e dei cittadini di Taranto che muoiono di inquinamento in un Paese che ha visto i drammi dell’Eternit, città invase da traffico e inquinamento, ferrovie a binario unico per il passaggio di due treni…c’è la mafia, la camorra, la criminalità diffusa in modo capillare su tutto il territorio, un’evasione fiscale da 111 miliardi di euro l’anno…
Siamo tutto questo e molto, molto, molto altro…
In tutto questo la questione principale sui tg, sui giornali, sui siti e sui social, senza alcuna distinzione, è l’arbitraggio di una partita di calcio, per la quale si legge sdegno, proteste, vendette, minacce, persino interrogazioni parlamentari…peraltro in una stagione in cui il nostro calcio ha vissuto il peggior fallimento degli ultimi 60 anni, un fallimento che ha messo in mostra la povertà del movimento in Italia, senza programmazione, senza idea tecnica, senza politica di crescita…
Ci meritiamo davvero la penosa classe politica che abbiamo, ci meritiamo l’ignoranza che dimostriamo ogni giorno, ci meritiamo di essere presi in giro dai ricchi e potenti del Paese e di essere sbeffeggiati dal resto del pianeta, ci meritiamo il default morale che stiamo inseguendo e che, se non svoltiamo con decisione, ci seppellirà senza troppi, ulteriori, avvertimenti.
 
 


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