mercoledì 2 aprile 2014

PROFUMI DI LEGALITA'

Domani, giovedì 3 aprile, si apre a Villanuova sul Clisi (BS) una rassegna importante e coraggiosa dallo slogan che non lascia dubbi: “Profumi di legalità – 1° festival dell’Impegno Civile”.
L’iniziativa è del comune ed è il coronamento di un’idea di un personaggio straordinario quale è il sindaco del paese, quell’Ermanno Comincioli che ha sempre sostenuto iniziative interessanti, culturalmente elevate e socialmente utili.
Parlare di legalità in tempi come questo, dove i ladri vengono definiti “furbetti” e quasi sostenuti come eroi da imitare, dove si fanno fiction su mafia e criminalità mettendo in luce il fascino del “maledetto” invece che parlare dei veri protagonisti che l’hanno combattuta spesso fino a morire, dove si parla ancora di Sindona ma non più di Ambrosoli…parlare di legalità, dicevo, è un vero e proprio azzardo, quasi anacronistico, fuori moda e fuori circuito…
 
Eppure il comune di Villanuova, per il quale lo scorso ottobre abbiamo celebrato insieme il cinquantenario della strage del Vajont in una serata ricca di emozioni, sa ancora investire su un tema simile, con grande convinzione e coraggio, cercando di diversificare la proposta e toccare numerose tematiche.
Inoltre, aspetto non secondario, scegliendo di puntare su nomi forti, d’impatto, nomi che, non solo rappresentano una grande attrattiva, ma che sono sicuramente “esperti” che sapranno offrire competenza e professionalità, non disgiunta da una carica emotiva importante.
Si comincia proprio il 3 con Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di “Libera” nonchè figlio del compianto Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato dalla mafia nel 1982, che parla del “Coraggio della denuncia”, e si chiude il 13 aprile con Andrea Zorzi e Nicola Zavagli che raccontano, in un delicato spettacolo teatrale, la grande carriera dello stesso Zorzi, mito del volley made in Italy.
In mezzo a questi appuntamenti ci saranno incontri e convegni, concerti e spettacoli teatrali, tra cui vorrei evidenziare il concerto di Alberto Bertoli a ricordare il padre, l’immenso Pierangelo, ma anche il “Comizio di parole, musica e teatro” dedicato a Pippo Fava, giornalista ucciso da Cosa Nostra e il concerto di Massimo Bubola.
Si parlerà di mafia a Brescia e di diritto d’asilo, ma anche di Piazza della Loggia, una ferita ancora aperta; inoltre ci sarà l’incontro con un personaggio straordinario come Claudio Imprudente giornalista e scrittore affetto fin dalla nascita da tetraparesi spastica che comunica con l'ausilio di una tavoletta di
plexiglas trasparente (metodo etran).
Ma la serata che più ci interessa sarà quella di giovedì 10, quando potremo proporre il racconto “I-TIGI Canto per Ustica” in una versione unica, tutta da gustare, per rendere ancora una volta omaggio alle 81 innocenti vittime di un’azione di guerra in tempo di pace, che grida ancora vendetta.
Inutile dire come far parte di una simile rassegna sia motivo di grande orgoglio, anche perché questa serata è stata fortemente voluta e sostenuta dagli organizzatori: tenteremo, raccontando e cantando questa storia, di parlare di legalità, di voglia di verità da ricercare senza sosta. Lo faremo usando le nostre armi di impegno civile: parole, immagini, emozioni.

 

domenica 23 marzo 2014

SCOMPARSO DAI RADAR

Prosegue ormai da più di due settimane la ricerca del volo MH370 della Malaysian Airlines scomparso l’8 marzo scorso, con risultati pressochè inesistenti. 

E’ come se l’aereo fosse svanito nel nulla: le ricerche si stanno svolgendo in un’area di 26mila km che sono uno spazio enorme, perché potrebbe aver deviato la rotta in qualunque direzione e per chissà quanto tempo. Vero è che la zona “scelta” per le ricerche è nel corridoio sud, anche perché l’India ha informato di non aver mai avuto contatti con il volo in questione. Pare impossibile, inoltre, che il volo abbia potuto volare verso Cina o Russia senza essere rilevato.
Questo ha dato vita a decine di ipotesi, dalle più plausibili alle più assurde, da chi ipotizza l’esplosione in volo a chi pensa a un dirottamento (si, ma per dove? Sarebbe dovuto atterrare da qualche parte…), chi sfodera l’idea del kamikaze che avrebbe spento i trasponder e “tuffato” l’aereo in mare aperto fino a chi ipotizza la dissoluzione dell’aereo ad opera di esseri infradimesionali.


Naturalmente, alla fine di tutto, si tratta solo di chiacchiere: quello che conta è che 239 persone sono partite da Kuala Lumpur alla volta di Pechino e di loro non si sa più niente.
239 vite, 239 famiglie in attesa, 239 sorrisi che sono dispersi chissà dove.
Negli ultimi giorni pare siano stati trovati dei reperti nella zona interessata, ma la notizia è ancora fonte di nuovi misteri, annunci e smentite.
Storie già tristemente sentite: ascoltare gli aggiornamenti di questa vicenda non può non rimandare gli italiani alla vicenda del DC9 abbattuto sui cieli del Tirreno il 27 giugno 1980.
Anche li i primi giorni (ma nel nostro paese è sempre tutto molto dilatato, fino a diventare eterno e scomparire nelle nebbie dell’inconscio) c’era uno smarrimento completo e le parole che giravano tra gli addetti ai lavori erano le stesse che sentiamo in questi giorni: “scomparso dai radar”, “localizzati resti”, “oggetti galleggianti in mare”, “interrotto i contatti”.
Purtroppo la storia de “I-Tigi” non ha ancora una verità scritta, ma è ancora oggetto di indagini, depistaggi, silenzi, vergognosi “Segreti di Stato”: sembra troppo sperare che questa storia, la vicenda del Boeing 777 della
Malaysia Airlines abbia un finale diverso?
Se davvero l’aereo è caduto, esploso o dirottato e la vita di 239 persone è stata spazzata via (visto che le speranze di trovare dei superstiti si assottigliano ogni momento), chi l’ha potuto fare? Chi ha ideato, progettato, realizzato  tutto questo, senza che nessun sistema di controllo abbia potuto accorgersi di alcunchè? Possibile che nessun controllo, civile o militare, abbia avuto segnali dopo l’una e 7 minuti dell’8 marzo? Possibile che nessuna FIR sia stata attraversata dalla traccia di questo volo?
L’aeronautica civile italiana è stata condannata per il mancato controllo dei cieli di quella sera fatidica: anche qui, anche oggi, la ricerca dei reperti in mare dovrebbe correre parallelamente alla ricerca della verità. Lo dobbiamo, come umanità, ai 239 passeggeri del volo MH370 e alle loro famiglie, ma anche alle 81 vite spezzate sul volo IH870, perché non siano più figli e vittime di una verità dimenticata.
       
 

giovedì 6 marzo 2014

I-READ, IO LEGGO: SILVIA BONIFACCIO "BUCA" LO SCHERMO

Si chiama iRead, ma anche ioLeggo: è la trasmissione dedicata ai libri che è partita lunedì scorso.
A cura della libreria Buonastampa, presentata da Silvia Bonifaccio, cara amica e preziosa collaboratrice, andrà in onda da marzo su Bergamo Tv, ma anche on line, grazie a un canale Youtube. Insomma, un modo per far conoscere da vicino i libri più belli, quelli che vale la pena leggere a amare.
Intanto non perdetevi questo appuntamento con la cultura e con una splendida presentatrice, donna di grande cultura non disgiunta da un gran cuore.
La trasmissione, registrata alla libreria Buona Stampa di Bergamo, andrà in onda ogni lunedì sera alle 20,20, con un secondo passaggio il venerdì alle 14,15. Ogni settimana una puntata di circa 4-5 minuti proporrà le novità arrivate in libreria, ma non solo.
«I libri non sono yogurt, non scadono, quindi ci sarà anche una selezione di qualche titolo “sempreverde”, scelto tra i nostri preferiti», spiega Claudio Calzana, direttore della Buona Stampa. Non mancheranno i suggerimenti per i bambini e le proposte di stagione: dai romanzi alla saggistica, dai titoli religiosi a quelli di manualistica e varia.
Il volto di «iRead/ioLeggo» è Silvia Bonifaccio, bergamasca, laureata in Lingue e letterature straniere, lettrice appassionata di narrativa e non solo, traduttrice dal tedesco e con esperienze di reading letterari. I suoi gusti in ambito letterario sono definiti: il suo libro preferito è «La vita tranquilla» di Marguerite Duras, quello che da ragazzina l’ha appassionata alla lettura è stato «Narciso e Boccadoro» di Herman Hesse, mentre da bambina le piaceva molto «L’isola del tesoro» di Robert Louis Stevenson. Il libro più riletto è «Il Maestro e Margherita» di Michail Bulgakov, la storia d’amore preferita è «Equatore» di Miguel Sousa Tavares, il libro di viaggio sul comodino è «Trans Europa Express» di Paolo Rumiz, mentre come fumetto apprezza molto Calvin&Hobbes.
«Il titolo del programma mi è venuto in mente sia come richiamo alla tecnologia e all’iPhone, sia come dichiarazione d’intenti – spiega Silvia Bonifaccio –: “I read, io leggo”. Spero di riuscire a comunicare la mia passione per i libri e ad accendere il desiderio per la lettura».
Tramite un indirizzo di posta elettronica gli spettatori della trasmissione potranno dare il loro parere sui libri consigliati o suggerirne di nuovi. Le puntate saranno caricate anche sul canale YouTube della libreria Buona Stampa e si sta valutando la possibilità di trasmettere l’audio di «iRead/ioLeggo» su Radio Alta.
Ne parleremo ancora.
Intanto godetevi la prima puntata.
Prima puntata "I-Read"

domenica 2 marzo 2014

E ADESSO CHI NE PARLERA'?

Non posso non scrivere il primo post di questo blog dedicato ai racconti, alle storie, alla Storia, se non parlando di una vicenda che mi sta particolarmente a cuore: il Disastro del Vajont.
Sono passati più di 50 anni da quel 9 ottobre '63 e la grande domanda, dopo l'abbuffata di iniziative e di attenzioni dello scorso anno è: e adesso chi ne parlerà???
Sopravvissuti, superstiti, Associazioni varie per la Memoria se lo chiedono e cercano di tenere alta l'attenzione, ma il rischio è che si ritorni alla situazione del "pre-Paolini", prima, cioè, di quel 9 ottobre 1997 quando l'attore veneto urlò in diretta TV la drammaticità di questa storia, l'esigenza di raccontare qualcosa che fino ad allora era stato abilmente sepolto in stanze nascoste, dimenticato ad hoc, scansato con cura.
Da quella sera si cominciò a dare sempre più voce alla storia, a volte con la giusta cura, spesso (soprattutto nell'anno del cinquantesimo anniversario) con grande accortezza politica e diplomatica: facendo buon viso a cattivo gioco, un po' come fece a suo tempo Giovanni Leone...
L'obbiettivo, ora, deve essere quello di continuare a raccontare, a scuotere le coscienze, ad aiutare i giovani a crescere sapendo qual è il mondo che sono chiamati a cambiare.
E questo cercherò di fare, finchè avrò fiato ed opportunità...sperando di avere orecchie pronte ad ascoltare e cuori disponibili ad accogliere, perché, citando Baricco,
"Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla".