venerdì 11 gennaio 2019

VENT’ANNI SENZA…FABER

Quando alle 2.30 di quel maledetto 11 gennaio 1999, un carcinoma polmonare ha strappato al mondo Fabrizio De André, il cantautore degli emarginati, il poeta degli sconfitti, forse non si poteva ancora immaginare quanto quest’uomo avrebbe segnato gli anni a venire, paradossalmente più ancora degli anni che lo hanno visto protagonista.
La poesia di Faber, la sua capacità di usare le parole per scavare nell’animo umano, l’infinita abilità nel comporre versi eterni e infiniti, non solo lo hanno consegnato alla storia come uno dei più straordinari poeti di sempre, ma hanno dimostrato quanto avanti fosse il suo pensiero, tanto da essere sempre un passo oltre il presente.
Il “Principe Libero” ha cantato di uomini e donne, di poteri e debolezze, di amore e passioni, di violenza e sensibilità, con una delicatezza che lascia sconcertati, anche e soprattutto in tempi come questi, dove ogni cosa è urlata e strepitata, dove chiunque si sente in dovere di gridare la sua opinione e di dileggiare le credenze altrui.
De André ha saputo, al contrario, con la sua voce calda e avvolgente, con la sua acutezza e intelligenza, raccontare di un’umanità piena e viva, arrogante e spaventata, spavalda e inerme. Umanità che ha saputo mettere in ogni idea, progetto, frase scritta, brano composto.
Umanità con la quale ha saputo dipingere, in tempi incredibili e precedendo la storia umana di decenni, persino le Sacre vicende, la Vita di Gesù.
Nel 1970, infatti, viene pubblicato l’album “La Buona Novella”, scritto l’anno precedente, in pieno periodo di contestazioni: uno dei primissimi concept album del panorama italiano, scritto dal cantautore genovese ispirandosi alle vicende di Gesù, lui, profondamente anarchico e laico, come sono raccontate nei Vangeli Apocrifi, particolarmente il “
Protovangelo di Giacomo” e il “Vangelo arabo dell'infanzia”.
L’album è un concentrato di emozioni, un racconto che si snoda attraverso tutta la storia dell’annuncio del Vangelo a partire dalla nascita di Maria per arrivare alla crocefissione, raccontata dai presenti, come per le Laude Medievali: e lungo la Via Della Croce ecco la vendetta, la paura, il dolore, la rabbia, la rassegnazione…tutto un campionario di emozioni profondamente umane, forti, sofferte.
L’album intero racconta di esseri umani che, insieme, nell’infinita varietà delle umane passioni, costruisce la Salvezza di un Dio che si fa uomo: proprio in questo Mistero si snodano i brani, che iniziano con un “Laudate Dominum” per arrivare al finale, nel riconoscimento di un uomo che rivoluziona la Storia, a dire con convinzione “Laudate Hominem”, dopo che in 10 brani il nome stesso del protagonista, Gesù di Nazareth, non viene mai nominato.
Oggi, 11 gennaio 2019, esattamente dopo 20 anni dalla sua morte, Fabrizio De André torna a presentare le vicende della Buona Novella, 50 anni dopo averle scritte e lo fa attraverso un gruppo di artisti straordinari, capaci di prendere le emozioni scritte da Faber e rimusicate dalla PFM per trasformarle in un brivido lungo e intenso: “Genti Diverse – Officina Musicale” nasce proprio per questa idea, per questo progetto, per ricordare un uomo straordinario attraverso la sua poesia.
Nell’Auditorium di Osio Sopra si farà Memoria di una lunga e intensa poesia, perché 20 anni senza Faber sono lunghi e difficili da sopportare…

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